È disponibile on line lo schema di procedura per l'autorizzazione allo svolgimento dei corsi per la creazione di nuove figure per certificatori energetici degli edifici
I dati INES/PRTR validati dall'autorità competente sono consultabili sul sito del Registro E-PRTR, curato dalla Commissione europea e dall'Agenzia Europea per l'Ambiente, all’indirizzo http://prtr.ec.europa.eu/.
Sul sito del registro nazionale www.eper.sinanet.apat.it sono temporaneamente disponibili i dati del registro nazionale relativi agli anni 2002-2006.
fonte: eprtr.it
Il rapporto 'Mappatura dei pericoli di incidente rilevante in Italia - Edizione 2013' contiene i risultati delle attività istituzionali realizzate da ISPRA e MATTM per predisporre ed aggiornare la mappa dei pericoli di incidente rilevante associati alle attività industriali presenti sull’intero territorio nazionale. Il rapporto segue le tre precedenti edizioni pubblicate da ISPRA nel 2000, nel 2002 e nel 2007. L’edizione 2013 è stata arricchita con una specifica appendice contenente informazioni riguardanti la pericolosità sismica associata agli stabilimenti RIR e la valutazione del potenziale impatto sui corpi idrici superficiali indotto dalla presenza di sostanze pericolose per l’ambiente e sostanze petrolifere detenute negli stabilimenti soggetti alla normativa Seveso. Fonte: isprambiente.gov.it
Se atterrate sul sito dichiarazioneines.it potete trovare questa comunicazione "S’informano gli utenti del portale che non è ancora possibile compilare e trasmettere la Dichiarazione PRTR 2013 (dati emissioni relativi al 2012)". Eppure la scadenza è di aprile - ex Regolamento 166/2006/CE anche DPR n157 dell’11 luglio 2011 - per non parlare del fatto che in riferimento ai Gestori degli impianti soggetti al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) la presentazione della dichiarazione PRTR costituisce adempimento all’obbligo di presentazione della dichiarazione INES (i principali riferimenti normativi di quest’ultima sono l’art. 29-undecies del DLgs 152/2006 e s.m.i e il DM 23 novembre 2001). Ma di proroghe nemmeno l'ombra .... e siamo a luglio !
L'ho inviata così
Gentile Redazione
forse non sarò l'unico, forse sarà il lavoro che faccio, ma nel servizio "La strategia del colibrì" andato in onda domenica 28 aprile, presentato come best practice in campo ambientale nazionale, ho notato numerose superficialità (non in linea con il vs modo di informare) che offrono il fianco ad una serie di critiche anche di carattere legale, oltre ad aprire questioni di opportunità.
Non mi addentro su questioni tecnico normative, su aspetti legati alla sicurezza in termini di ambiente di lavoro o ancora sulla destinazione di tale materiale (discarica?), ma faccio presente che la rimozione dell'amianto se non ben gestita (ed il rischio è alto quando si parla di privati) non contamina solo si chi la effettua ma anche chi si trova nelle vicinanze (che tral'altro non è affatto protetto). Le fibre viaggiano tranquillamente fino a km di distanza se non ben gestite.
Al riguardo la stessa REGIONE PIEMONTE - dove è stato ambientato il servizio - nella Circ. n. 0010716-27.02 del 03/08/2007 specifica che "... si evidenzia la sostanziale inopportunità, da parte di privati, di procedere direttamente ad attività di rimozione o bonifica amianto..".
Aggiungo che, secondo la normativa vigente, anche la rimozione 'fai da te', come invece si è chiaramente 'sceneggiato' a casa del sindaco, non può essere fatta da amici o collaboratori (o giornalisti, seppur con intento divulgativo) che incorrerebbero, insiame al proprietario, in concorso nel reato di gestione illecita di rifiuti e non solo.
Concludo, facendo presente che ad oggi solo 2 regioni (Piemonte e Veneto) consentono tale attività in c/o proprio e per misure molto ridotte, nel resto d'Italia, la bonifica da amianto con la tecnica 'fai da te', è reato. Forse sarebbe meglio chiarire un po' di passaggi.
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Balduzzi incontra Padre Maurizio Patriciello parroco di Caivano e i "Comitati Fuochi" per vedere da vicino lo scempio del fenomeno dello smaltimento illegale di rifiuti industriali e roghi tossici a Napoli, nord Napoli e Sud di Caserta nelle campagne tra Caivano e la provincia di Caserta, tra scarti industriali tessili, di pellame, amianto e altri rifiuti tossici tra roghi appena appiccati e nuovi sversamenti. (fonte: avvenire.it)