Consulenza gestionale e legale

ricerca
ricerca

rifiuti
acqua
rumore
aria
suolo
adr
tecniche di controllo e sanzioni
certificazione ambientale

ACQUA / GIURISPRUDENZA

Appare emergere dalla sentenza che lo sversamento sia stato il risultato di una condotta accidentale provocata da negligenza, ma per chiedere l'autorizzazione allo scarico occorre la dimostrazione che l'interessato fosse nelle condizioni di prevedere che ...

Le considerazioni che precedono inducono, altresì, al rigetto del secondo motivo, secondo cui la nozione di scarico di cui all'art. 74 sarebbe incompatibile con le modalità di sversamento accertate nel caso di specie, atteso che, ancora una volta, ciò che ...

Anche per un esercizio avente ad oggetto la riparazione di pneumatici, atteso che i lavaggi, anche attraverso l'uso di comuni sgrassanti, ovviamente comportano la possibilità del rilascio di sostanze inquinanti, come ritenuto con motivazione del tutto logica dal giudice di prime cure, si generano reflui industriali.

La circostanza che l'impresa non fosse dotata di scarichi industriali, in quanto i reflui industriali venivano raccolti in cisterne e conferiti a ditte specializzate per il trattamento e smaltimento come rifiuti, non rileva ai fini della configurabilità d ...

Quale proprietario di un frantoio oleario, in assenza della prescritta autorizzazione, effettuava uno scarico di acque reflue industriali, non rispettava le prescrizioni impartite circa l'utilizzo agronomico delle acque di vegetazione provenienti dalla molitura e sversava residui di acqua di vegetazione su una strada, sostanza idonea imbrattare e molestare le persone

Le acque reflue prodotte da un centro di emodialisi, quindi, in quanto provenienti da una attività che ha ad oggetto l'effettuazione di prestazioni terapeutiche, sono caratterizzate dalla presenza di sostanze estranee sia al metabolismo umano che alle att ...

Non risponde a canoni di razionalità imporre oneri istruttori a Pura Depurazione s.r.l., cioè ad un soggetto giuridico distinto dal titolare del titolo abilitativo, che conduceva, per conto dell’appellante Acquedotto Pugliese s.p.a., gestore del servizio ...

Con la sentenza, la Corte dichiara che il Portogallo è venuto meno al suo obblighi perchè i due agglomerati oggetto di contestazione non erano ancora dotati di sistemi di trattamento delle acque reflue urbane. Infatti, in tali due agglomerati, i lavori necessari non erano ancora stati completati (agglomerato di Vila Real de Santo António) o non erano neppure iniziati (agglomerato di Matosinhos). Ricordiamo che la direttiva europea dispone, in particolare, che gli Stati membri provvedano affinché tutti gli agglomerati il cui «abitante equivalente» superiore a 15 000 siano dotati di sistemi di raccolta delle acque reflue urbane al più tardi entro il 31 dicembre 2000. Inoltre, le acque urbane provenienti da tali agglomerati devono essere sottoposte, prima dello scarico, ad un trattamento secondario o equivalente.

L’amministrazione appellante ha dato concreta applicazione alla disciplina richiamata prescrivendo, in sede di rilascio della (nuova) autorizzazione, che gli scarichi prodotti dall’impresa ricorrente, ancorché destinati ad essere convogliati nella rete fo ...

La contestazione concernente l'omessa tempestiva comunicazione del guasto elettrico dell'impianto di depurazione delle acque meteoriche discende dalla constatazione che il reato di cui al D.Lgs. n. 152 del 2006, art. 256, comma 4, gestione dei rifiuti con ...

Secondo il ricorrente scaduti sessanta giorni dalla presentazione della domanda di autorizzazione, l'autorizzazione dovrebbe intendersi come temporaneamente concessa per i successivi sessanta giorni, ma così, il ricorso appare avere erroneamente valorizzato l'originario testo del D.Lgs. n. 152 del 2006, art. 124, comma 7 che, effettivamente, prevedeva un meccanismo di silenzio-assenso, sia pure temporaneo, di tal fatta. Tale testo, però, è stato modificato dal D.Lgs. n. 4 del 2008, art. 2, comma 12, nel senso, rimasto inalterato sino ad oggi, ed applicabile nella specie (avente ad oggetto fatti accaduti nel 2011), che "l'autorità competente provvede entro novanta giorni dalla ricezione della domanda" senza contemplare più alcun meccanismo di silenzio - assenso legato all'inadempimento dell'autorità a provvedere sulla domanda

I reflui provenivano dal depuratore di acque reflue urbane (vedi imputazione e sentenza impugnata). In materia di tutela delle acque dall'inquinamento lo scarico da depuratore non ha propria differente caratteristica rispetto a quella dei reflui convoglia ...

Eseguita una ispezione presso l'azienda, si accertava che le vernici venivano riversate in un lavandino collegato alla rete delle acque meteoriche, non adibita a raccogliere reflui industriali, ricollegata direttamente al pozzetto dal quale tecnici avevan ...

Come affermato dalla giurisprudenza di questa Corte, in riferimento alla precedente normativa, in materia di tutela delle acque dell'inquinamento, lo scarico da depuratore non ha una propria differente caratteristica rispetto a quella dei reflui convoglia ...

Le norme tecniche previste dalla suindicata delibera continuano ad applicarsi anche dopo l’abrogazione della L. n. 319/1976, per effetto del D.lgs. n. 152/1999, il cui art. 62, comma 7, sancisce testualmente che, «per quanto non espressamente disciplinato ...

prima pagina pagina precedente
pagina successiva ultima pagina