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La Camera Oscura

Il pregio maggiore di una camera così semplice è che tutti gli oggetti sono perfettamente a fuoco, a prescindere dalla loro distanza

07.07.2012 Sistremati
di Ottavio SAIA

Anche questa volta in totale Clini’s style (sorridi dicendo sempre tutto ed il contrario di tutto) il dicastero ha deciso: il sistri non è ancora pronto per essere usato. Tutto rimandato al 2013. Sospesi i pagamenti. Avanti con la decima proroga. La patata bollente passa al futuro governo con la solita tiritera " Bisogna provare, provare, provare, provare, pro...vare, provare, provare e poi ci si riesce bene...si lancia e si riprende...anche tre o quattro volte..." (tratto da "Non ci resta che piangere" – Troisi/Benigni 1984)

Eppure è ancora vivo il ricordo dell’agosto del 2011 quando, da parte dell'intellighenzia nazionale - si “quelli che vogliono la legalità perché glielo ha detto quell’altro...o perché si intona con la loro cravatta” - ci fu una levata di scudi su tutti i più importanti media, contro quella parte del decreto-legge 138/2011 che abrogava il nuovo sistema di tracciabilità rifiuti. Le ragioni, tutte in linea con un elegante pensiero prêt à porter dei nostri tempi, spaziavano dal solito “ce lo chiede l’Europa” al sempre efficace “il sistri è necessario per la lotta alle ecomafie”. Protagonisti (pro e contro): esperti, forum, siti specialistici, giornalisti, politici, sindacati (si sindacati), … nani e ballerine. Degna di quel periodo – in realtà di ottobre 2011 - la performance di un noto membro della VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici), On. Scillipoti, che in un dibattito televisivo, incalzato da un intellighente leader dei Verdi sulle ‘doti’ del sistri e sulla opportuna conoscenza del sistema rispondeva “… me lo dica lei cos’è !”.  

In verità – senza nulla togliere al peso comico-istituzionale del passaggio citato - il sistema era tristemente noto anche ai non addetti ai lavori: l’8 giugno 2011 su richiesta della Procura di Napoli, nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte irregolarità nell'aggiudicazione dell'appalto per la realizzazione del Sistri,1 la Guardia di Finanza entrava nelle sedi Selex Management (Finmeccanica) e Viacom e presso il Ministero dell'ambiente, indagando l’amministratore delegato della prima, Sabatino Stornelli, e della seconda Francesco Paolo Di Martino, e il dirigente del Ministero dell'ambiente, Luigi Pelaggi anche n° 1 del Comitato di vigilanza e controllo sul sistema di tracciabilità dei rifiuti, istituito a maggio 2010 e di cui nulla è dato sapere in merito al lavoro svolto

Di più, lo stesso magistrato della direzione antimafia di Napoli, titolare delle indagini (legate anche al filone P4) – che di sistri ne aveva sentito parlare, ma non da gamba di legno - nell’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti di settembre 2011, dichiarerà “il sistri non permette di controllare i rimorchi dei veicoli e non è applicabile ai trasporti transfrontalieri e ai trasportatori esteri… […] .. un sistema anacronistico perché si limita a controllare il flusso”regolare” dei rifiuti, senza poter controllare la gestione dei rifiuti da parte delle ecomafie, che agiscono anche con nuove modalità rispetto al passato…”.

Inoltre il progetto, poteva vantare già sei proroghe, in soli un anno e otto mesi dal varo,2 una più della metà di quelle  che avrebbe potuto appuntarsi al petto nei mesi successivi (totale dieci).

Decine le revisioni dei manuali operativi – tutti stile minipimer ma con pretese di atto normativo – che avrebbero dovuto guidare l’utente; a volte tirate fuori qualche giorno prima della (finta) data di prevista attivazione del sistema ed a volte con contenuti in totale spregio di norme vigenti.

Migliaia le attrezzature - mezzo e di chiavette USB e contomila blackbox (o playbox come dichiarato da qualcuno in Commissione bicamerale) - messe in campo da Selex, in parte di produzione Cisco - la stessa che assegnerà alla Selex per il sistri l’Innovation Award 2012 - e definite dalla stessa casa costruttice come “product is no longer being sold and might not be supported”, rinviate al mittente.

Intanto sulla rete specializzata – quando già illustri esperti si erano occupati delle novità introdotte dal d.lgs 205/2010 senza accorgersi di nulla - già a dicembre 2010, qualche sprovveduto e provinciale artigiano del diritto, aveva rivelato la nuova 'porcata' del legislatore nazionale: abolitio criminis in materia di tracciabilità, prendendosi improperi di tutti i tipi (tutti rinviati ai mittenti, non con poca soddisfazione, dopo le conferme dalla Suprema Corte con due recenti sentenze).3 La nuova struttura normativa, tanto attesa per mettere al sicuro la tenuta economica del contratto, in quanto necessaria alla configurazione sanzionatoria assegnata al sistri, aveva (ha) aperto un disinvolto vuoto di pena, che cancella(va) con un colpo di spugna senza precedenti una parte importante dei reati relativi alla tracciabilità dei rifiuti, non solo del periodo del vuoto già considerato ma anche per quelli precedenti, ancora passati in giudicato. 

Ma, se sul fronte legislativo e giudiziario lo scenario che si presentava era farsesco, sul mercato scoppiava la ‘bolla speculativa’: alcune software house, il 24 marzo 2010 (Nica, Mind Informatica, Byte Elaborazioni, Global Service Communication Sas di Assirelli Mauro & c, B.M.B. Informatica di Bollani Giuseppina & c. Impresa Individuale Econ Des Prenn Egon e Softline) col il ricorso n. 2591/2010 depositato il 24 marzo 2010, avevano chiesto l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del D.M. 17 dicembre 2009 (istitutivo del sistri) contro le modalità di aggiudicazione del servizio, di fatto per non aver potuto nemmeno provare a partecipare alla tombola.4 Qualche mese dopo, ottenuta l’interoperabilità (quindi la possibilità di entrare nel business) e la promessa di qualche sub appalto5 per non dare nell'occhio, ritiravano tutto6.Qualcuno avrà pensato “… il sistri è meravigliosamente incomprensibile per un utente medio (e non solo); per cui, ottenuta l’interoperabilità, è commercialmente castrante andare contro l’avvio del progetto …” 

Corsi di formazione: il sistri è una vera manna, ma non solo per la solita combriccola. Si apre un attività di sciacallaggio su tutto il territorio nazionale. Centinaia le date pubblicizzate, con tournèe che partono da Predoi per finire a Lampedusa. Le offerte sono tante, molte quelle con oratori un tanto al chilo, e numerose le promesse di anticipazioni al limite tra l’astrologico e l’ultraterreno.

Tra i bottegai, tuttavia, lo Stato (insieme alla Selex)7 fa la parte del leone. I contributi ricevuti per l’iscrizione al sistri ammontano a oltre 70 milioni di euro nel 2010 e 30 milioni di euro nel 2011, senza un giorno di vigenza del sistema.

Ma ritorniamo ai nostri giorni. Quel progetto che sulla carta poteva sembrare una buona idea, se gestita diversamente e supportata da altri interventi, crolla. Contenti: associazioni di categoria ed operatori, meno tutti gli altri attori già citati, compresi gli eco-mafiosi che in questo marasma cominciavano a vederci delle ghiotte opportunità. A giugno con il  decreto-legge 83/2012, tutto sospeso (non si usa 'prorogato', forse perchè usare un nuovo termine aiuta a distogliere l'attenzione). Si (tutto), ma sta volta, nella quasi totale indifferenza, anche della stessa intellighenzia che aveva gridato al tradimento.

 E dunque: si sono accorti che qualcosa non va nello strabiliante progetto sistri o è la solita lobby di xxx-mafiosi (il prefisso sceglietelo voi) che riesce a spuntarla, o, ancora - in linea con il pensiero nazional popolare - i problemi veri sono altri, oggi, per il nostro Paese.

 La uno, la due o la tre?

_______________

1. la fornitura del SISTRI è stata affidata, senza gara, alla società Selex Management del gruppo Finmeccanica che conquistata la commessa del SISTRI nel 2009 e subappalta  la realizzazione del software per la tracciabilità dei rifiuti ad Abruzzo Engineering, società in house della Regione, di cui la Selex possiede una quota del 30 per cento. Il contratto (pubblicato solo per pochi giorni sul sito di Republica) prevede incassi a regime dal Ministero dell'Ambiente una quota fissa di 28 milioni di euro l'anno e una quota variabile, stimata tra i 65 e i 70 milioni, legata al gettito assicurato dal contributo che ciascun utente (azienda o trasportatore) del Sistri sarà chiamato a versare al momento dell'iscrizione obbligatoria al Sistema e del ritiro della chiavetta usb o della "scatola nera" che li renderanno parte della rete

2.  Cass. Pen. sez.III n. 29973/2011 del 21 giugno e n. 15732/2012 del 24 aprile

3.. datato 13 gennaio 2010

4. ricordiamo che la segretazione del progetto stabilita con DPCM 5 settembre 2008 "in quanto incidente su questioni di interesse strategico nazionale e rilevanti per la sicurezza interna dello Stato” aveva permesso l'assegnazione diretta

5. il testo è stato rettificato a seguito di segnalazione di Mind Informatica (clicca qui per leggere la segnalazione); il pezzo precedente così reciatava "Qualche mese dopo, ottenuta l’interoperabilità (quindi la possibilità di entrare nel business) e qualche sub appalto per non dare nell'occhio, ritiravano tutto"

6.“riguardo la mancanza di interesse a coltivare il gravame, atteso l’effetto satisfattivo nei confronti delle stesse derivante dall’accordo transattivo con l’Amministrazione resistente”, ai sensi dell’art. 35, comma 1, lett. c), del c.p.a. ha dichiarato “improcedibile il gravame per sopravvenuta carenza di interesse”.

7. "Finmeccanica, intanto ha già scontato in banca due anni di "tassa". Poco più di 100 milioni di euro. Gliene restano altri 3" su inchieste.repubblica.it di Carlo Bonini

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