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SISTEMI DI GESTIONE E 231 / CONTRIBUTI

Il whistleblowing è un termine che identifica il sistema utilizzato per la "tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell´ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato”.

Una legge è già attiva per gli operatori del setore pubblico e precisamente l’art. 1, comma 51, legge n. 190/2012, in relazione al D.Lgs. 30.03.2001, n. 165, "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche", introduce dopo l’articolo 54 una nuova disposizione, l’articolo 54-bis, intitolato "Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti". Nei quattro commi di questo articolo, è prevista una protezione per il lavoratore – dipendente pubblico - che abbia segnalato la commissione di un reato ad alcuni soggetti preposti contro le ritorsioni da parte di colleghi o superiori.

Ora, con l'avvio dei lavori sul nuovo ddl (approvato alla Camera ed ora passato al Senato), ci si avvia a modificare l’articolo 54-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001,  n.  165,  e  all’articolo  6  del  decreto  legislativo  8 giugno 2001, n.  231, in materia di tutela degli autori di segnalazioni di  reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato. Ciò implica, tuttavia, per tali operatori oltre alla tutela anche un obbligo di segnalazione che potrà far riferimento anche a quelle tematiche inerenti i reati presupposto quali: sicurezza sui luoghi di lavoro ed ambiente.

Testo DDL 2208

Dal 14 giugno sarà operativa la Piattaforma delle Conoscenze, il sito web dinamico che consente la condivisione e lo scambio di buone pratiche sulle tematiche ambientali rendendo fruibili le conoscenze tecniche raggiunte nell’ambito di progetti già finanziati nell’ambito dei programmi LIFE, CIP e 7 PQ, informando e coinvolgendo i diversi soggetti istituzionali, gli operatori del territorio e gli stakeholder pubblici e privati.

Sono 8 i settori tematici (rifiuti, natura e biodiversità, acqua, ambiente urbano, clima, energia, suolo, uso efficiente delle risorse) che la Piattaforma presenta in un contesto descrittivo e di prospettiva. La Piattaforma rappresenta l’opportunità per trovare tutte le buone pratiche inserite nel data base attraverso parole chiave, per area tematica, area geografica, programma e anno di riferimento. Entro il 2016 la Piattaforma conterrà 200 buone pratiche, numero destinato ad aumentare con l’acquisizione di altri progetti che giungeranno a conclusione, fino ad arrivare a 450 best practice entro la fine dell’attuale periodo di programmazione (2014-2020).

Se vuoi avere maggiori informazioni vai sul sito www.pdc.minambiente.it

fonte: www.pdc.minambiente.it

 

Fise Assoambiente e Certiquality, hanno promosso la realizzazione di una Guida per supportare il management delle aziende ed i loro collaboratori sulle tematiche 231 in materia di ambiente in particolare.

CAPITOLO I
Inquadramento normativo
CAPITOLO II
I Modelli organizzativi
CAPITOLO III
Criteri di analisi dei processi di un’azienda che effettua
la gestione dei rifiuti, rilevanti ai fini del D.Lgs. 231/2001
CAPITOLO IV
I Sistemi di Gestione Ambientale ISO 14001 ed Emas
CAPITOLO V
Conclusioni

Lungi da essere una reale guida pratica, come dichiarato nel documento, è possibile trovare, per le imprese che abbiano scelto di adottare un Modello di organizzazione e gestione, una serie di indicazioni generali, che tracciano e ripercorrono alcuni punti necessari per la stesura e la gestione dello stesso con attenzione ai reati ambientali.

Decreto di riapertura del termine per la presentazione dei programmi di cui all’avviso pubblico per il cofinanziamento di programmi presentati dalle Regioni e finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle piccole e medie imprese (PMI) o l’adozione, nelle stesse, di sistemi di gestione dell’energia conformi alle norme ISO 50001 ai sensi dell’articolo 8, comma 9 del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, adottato con decreto del 12 maggio 2015.

Aggiornate al marzo 2014 le linee guida per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. Da oltre dieci anni Confindustria si propone, mediante le presenti Linee Guida, di offrire alle imprese che abbiano scelto di adottare un modello di organizzazione e gestione una serie di indicazioni e misure, tratte dalla pratica aziendale, ritenute in astratto idonee a rispondere alle esigenze delineate dal decreto. Di notevole interesse anche la Parte Speciale, dedicata all'approfondimento dei reati

Codesta Unione ha rivolto alla scrivente un quesito in materia di integrazione della certificazione resa dal registro delle imprese con i dati ambientali, e comunque con quei dati di titolarità di altre amministrazioni e soggetti accreditati. La complessa serie di disposizioni normative emanate negli ultimi anni, in tema di arricchimento delle notizie possedute dal registro delle imprese/Rea è chiaramente indirizzata alla massima integrazione dei dati e concentrazione degli stessi nel cd. fascicolo d’impresa, istituito presso il Rea.

Risultato della collaborazione tra INAIL, Confindustria Energia e Organizzazioni sindacali, e rivolte alle aziende del settore petrolifero, le nuove linee d’Indirizzo del sistema SGI-AE hanno carattere volontario; le aziende del settore Energia Petrolio a ...

Linea Guida di Unindustria Pordenone per una conformità razionale in materia ambientale ...

Intervento del dott. Walter Saresella, Consigliere presso la Corte di Appello di Milano, al convegno dell' Ordine degli ingegneri della Provincia di Bergamo, dal titolo “ Il Testo Unico ed il modello di organizzazione e gestione previsto dalla legge 231/2001” che affronta con dovizia di particolari il ruolo del datore di lavoro, l’interesse delle persone giuridiche, l’efficacia esimente e le caratteristiche dei modelli organizzativi.Interessante il passaggio relativo all’interesse dell'Organizzazione per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio che non sono quelli immediatamente connessi al reato, ma sono “i fatti connessi al fatto reato, che lo precedono e ne consentono od agevolano la commissione; si pensi ad esempio alla mancanza di destinazione di risorse al ciclo produttivo eludendo così gli obblighi di legge legati alla sicurezza in senso soggettivo (formazione ed informazione), organizzativo (mancata costituzione dei servizi) ed oggettivo (fattibilità tecnologica).

Rimborso, anche retroattivo, delle spese sostenute da imprese produttrici di beni e servizi per la consulenza e l’assistenza per implementare i sistemi di gestione ambientale conformi al Regolamento EMAS e della norma internazionale UNI EN ISO 1 ...

L'obiettivo principale per l'elaborazione di documenti di riferimento settoriali consiste nell'assistenza e nella guida alle imprese EMAS in un determinato settore, contribuendo ad un'applicazione armonizzata e migliorata del regolamento EMAS, l'assist ...

Firmata la convenzione tra ACCREDIA e Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare per gestire le attività di accreditamento degli Organismi incaricati di svolgere attività di valutazione della conformit&agrav ...

l Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi del Decreto Ministeriale n. 468 del 19 maggio 2011, emana un bando pubblico per finanziare, in regime di “de minimis”, progetti per l&rsqu ...

EMAS di Corporate e EMAS globale due novità previste dalla Commissione europea che ha recentemente definito uno schema di decisione definenedo una guida per la registrazione cumulativa UE, la registrazione per i paesi terzi e la registrazione globale a no ...

Il documento si applica nel caso in cui soggetti pubblici e privati (autorità locali, CCIAA, associazioni di categoria, ecc…) condividano un interesse comune nel fornire assistenza (art 37) ad organizzazioni collocate all’interno di un distretto, finalizz ...

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