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ARIA / GIURISPRUDENZA

Il reato di cui al D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, art. 24, comma 1, (ora sostituito dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, art. 279, comma 1, parte prima) non si esaurisce con il comportamento del legale rappresentante della società al momento nel quale è iniz ...

Come già in passato questa Corte ebbe a chiarire e come ora viene ribadito, la contravvenzione prevista dal D.Lgs. n. 152 del 2006, art. 279, comma 1, è configurabile indipendentemente dal fatto che le emissioni in atmosfera superino o meno i valori limit ...

Gli articoli 216 e 217 del Testo Unico delle leggi sanitarie non consentono l’esercizio di attività inquinanti nelle zone abitate, sicché si è fatta legittima applicazione di tali norme nel disporre la cessazione dell’attività di verniciatura di fanali, trattandosi di impianto posto in un fabbricato destinato ad uso residenziale in cui risultano allocati una scuola materna, elementare e media, un esercizio commerciale di generi alimentari e uno sportello delle poste.

Ciò detto va evidenziato che il Corte tra le motivazioni, in maniera erronea, identifica la classificazione della attività di verniciatura di fanali come attività inquinante di 1°categoria distinguendola dalla verniciatura degli occhiali quale attività già presente (e non di 1°categoria). Questo non si capisce su quali basi, considerato che tra le attività elencate all'all. 1 del DM 5.9.94 e s.m.i.nella Parte I - Industrie di prima classe, vengono richiamate al pt. 25) Verniciatura a fuoco e con vernici a solvente organico e al pt. 26) Verniciatura elettrostatica con vernice a polvere, senza distinguere in termini di dettaglio per l'attività svolta e men che meno la quantità di prodotto utilizzato

Come affermato in sentenza, la modifica effettuata dal prevenuto non è da ritenere sostanziale, bensì migliorativa, in quanto si è concretizzata nella sostituzione delle due precedenti caldaie con l'unica nuova posizionata. Quanto osservato, permette di r ...

L'attitudine delle emissioni di gas, vapori o fumi a molestare le persone non deve essere accertata necessariamente mediante perizia, ben potendo il giudice fondare il proprio convincimento, secondo le regole generali, su elementi probatori di diversa nat ...

Il rinnovato testo normativo dispone che, ferma restando la applicazione del comma 3, nel caso in cui per l'esercizio dell'impianto modificato è necessario l'aggiornamento del provvedimento autorizzativo, colui il quale sottopone la installazione ad una m ...

La nuova disciplina è così articolata: il D.Lgs. n. 152 del 2006, art. 29-quattuordecies, comma 2 come modificato dal D.Lgs. n. 46 del 2014, prevede la sola sanzione amministrativa pecuniaria da 1.500 Euro a 15.000 Euro "Salvo che il fatto costit ...

Va rilevato che la società appellante non ha in realtà contestato che dall’esercizio dell’impianto in questione provengano immissioni maleodoranti, negando piuttosto che le stesse (pacificamente riscontrate da specifici appositi rilievi dall’A.R.P.A.) sarebbero intollerabili (tale valutazione essendo rilevante ai soli fini penalistici e non anche ai fini del sindacato di legittimità sul diniego di rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale) e che soprattutto sarebbero tossiche e nocive, a suo avviso, non essendo invocabili i parametri fissati, in particolare per l’ammoniaca, dall’EPA, Agenzia per l’Ambiente degli Stati Uniti d’America, ente che non è stato riconosciuto in Italia ed in Europa.

Come precisato in precedenza da questa Corte, l'affermazione di responsabilità per il reato di cui al D.Lgs. n. 152 del 2006, art. 279, per l'emissione in atmosfera di sostanze (pericolose e non) in assenza di autorizzazione, comporta la prova della concr ...

In realtà, l'art. 674 c.p. pone a fianco del getto o versamento delle cose la emissione di gas, vapore o fumo, tutte condotte che rilevano come causa di pericolo nel senso di essere "atte a offendere o imbrattare o molestare persone". No ...

Non è discutibile che il D.Lgs. 15 agosto 1991, n. 277 - che, a norma della Legge Delega 30 luglio 1990, n. 212, ha effettuato l'attuazione di varie direttive CEE (80/1107, 82/605, 86/188 e 88/642) in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi d ...

Lo scopo del legislatore, come si deduce dal tenore complessivo dell'art. 279, è non soltanto quello di assicurare il rispetto dei valori limite di emissione e di qualità dell'aria, ma anche quello di consentire alle autorità preposte, attraverso il rilas ...

Sulla scorta dei dati elaborati dalla c.t.u., ha acclarato che i prelievi delle emissioni sono stati effettuati, in contrasto con le prescrizioni tecniche e normative di settore, mentre il forno non operava a regime, ovvero nei periodi di marcia regolare, ...

I principi costantemente affermati da questa Corte in materia di inquinamento indicano che il guasto meccanico dell'impianto, è correttamente ascrivibile ad una condotta negligente dell'imputato, atteso che questi era obbligato a mantenere l'impianto in c ...

La previsione normativa invocata dalla difesa di parte ricorrente fa riferimento non solo alla resa, ma anche alla capacità produttiva, segno questo che è sufficiente che il valore-limite venga superato sotto uno dei due alternativi profili perché scatti ...

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