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RIFIUTI / CONTRIBUTI

Il direttore dell’Ufficio delle dogane di Ravenna, il dottor Sergio Ciardiello, è accompagnato dal dottor Vincenzo Cardone relazionano sul tema dei traffici internazionali dei rifiuti e sui rapporti con la capitaneria e su come vengono gestiti i controlli nel porto

Audizioni informali della Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato del dr. Mariano Grillo, direttore generale per i rifiuti e l'inquinamento del Ministero dell'ambiente, e di rappresentanti di Conai, Matrec, Confindutria e Legambiente, sui contenuti delle proposte di direttiva che modificano talune direttive in materia di rifiuti (pacchetto economia circolare).

 

fonte: radioradicale.it

Sono disponibili le istruzioni aggiuntive al modello di dichiarazione, previsto dal D.P.C.M. 17 dicembre 2014, pubblicato nel Supplemento ordinario n. 97 alla Gazzetta ufficiale - serie generale — n. 299 del 27 dicembre 2014.

Clicca qui per scaricarle da sito ISPRA.

Pubblicato anche il calendario corsi sul MUD della CCIAA

Piemonte: Alessandria (7/3), Torino (15/3 e 16/3), Novara (17/3), Asti (22/3), Cuneo (24/3), Biella (30/3), Vercelli (30/3)
Lombardia: Pavia (5/4), Brescia (7/4)
Trentino Alto Adige: Bolzano (4/3), Trento (23/3)
Friuli Venezia Giulia: Gorizia (6/4), Pordenone (7/4), Trieste (8/4)
Veneto: Venezia (15/3), Belluno (17/3), Rovigo (21/3), Treviso (24/3), Vicenza (5/4), Verona (6/4)
Emilia Romagna: Ravenna (29/2), Parma (8/3), Reggio Emilia (9/3), Bologna (16/3), Modena (18/3), Forlì (31/3), Rimini (4/4)
Toscana: Grosseto (21/3), Firenze (23/3), Lucca (1/4), Pisa (1/4)
Umbria: Terni (10/3), Perugia (11/3)
Lazio: Latina (30/3)
Abruzzo: L'Aquila (22/3), Teramo (23/3), Chieti (24/3), Pescara (25/3)
Campania: Napoli (11/3), Salerno (15/3)
Basilicata: Potenza (18/3)

Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali - Audizione del presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Giovanni Pitruzzella ci parla della negativa posizione (dominante) di CONAI sul mercato del recupero dei rifiuti.

(ndr. attenzione i primi 2 minuti della registrazione sono di scadente qualità)

fonte: radioradicale.it

Audizione del comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta, Alberto Meoli. I metalli accatastati in un area con acque di prima pioggia autorizate (postume) come 'end of waste' in realtà contenevano anche rifiuti. Contestati i reati di di gestione illecita e imputate anche le società secondo lo schema sanzionatorio in riferimento al d.lgs 231/2001

fonte: radioradicale.it

Con la nota del 2 febbraio 2016, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso per il prescritto parere lo schema di decreto del Presidente della Repubblica , recante la “disciplina semplificata della gestione delle terr ...

Nell’agosto del 2014, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’Indagine conoscitiva nel settore della gestione dei rifiuti urbani, a seguito di numerose  segnalazioni  che  suggerivano  la  presenza di diverse criticità concorrenziali nel settore.

Oggi è stato presentato il testo del risultato di tale indagine alla stampa. I passaggi principali

  1. Un mercato pluralistico fatto di imprese “nane” ma con poca concorrenza
  2. Privative comunali eccessivamente ampie
  3. La  sotto-capacità  impiantistica  nel  mercato  del  tra ttamento  e  del  recupero energetico e l’eccessivo ricorso alla discarica
  4. Le proposte
  5. Maggiori spazi per la concorrenza aiutano a raggiun gere gli obiettivi ambientali

Tra le proposte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: rivedere le modalità di affidamento della raccolta, privilegiando la gara laddove possibile, limitandone la durata a un massimo di cinque anni e vincolando gli affidamenti in-house a un benchmarking di efficienza; ridefinire i bacini per la raccolta, in modo da differenziarli e ampliarli per le fasi a valle (trattamento meccanico-biologico e termovalorizzazione), con una gestione che disincentivi il conferimento in discarica, utilizzando meglio lo strumento dell’ecotassa per rendere economicamente più conveniente il ricorso ai TMB e ai TMV; applicare un modello di regolazione centralizzato, affidando le competenze – per esempio – all’Autorità per l’energia. Il gas e il sistema idrico. A tutto questo, secondo le indicazioni dell’Antitrust, si deve aggiungere poi una riforma del sistema consortile (Conai), al quale viene riconosciuto il merito di aver svolto finora un ruolo fondamentale nell’avvio a riciclo della differenziata, ma che dovrebbe adesso evolversi in un modello concorrenziale per garantire che i produttori di imballaggi rispettino il principio “chi inquina paga”

fonte: agcm.it

Testo dell'indagine

Sulla Gazzetta Ufficiale del 18 gennaio 2016, n. 13, è stata pubblicata la legge 28 dicembre 2015, n. 221 «Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali», il cosiddetto “collegato ambientale” alla legge di stabilità 2014. “Finalmente, dopo un lungo percorso, il Collegato Ambientale è legge dello Stato”. Così il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, annuncia l’approvazione del provvedimento a conclusione di un iter abbastanza lungo e travagliato. La Camera aveva approvato in via definitiva, in data 22 dicembre 2015, con 269 sì, 32 no e 11 astenuti, i 79 articoli del Collegato ambiente, erede del vecchio "Collegato" alla legge di stabilità per il 2014, (Atto Camera n. 2093-B,) che contengono misure in materia di tutela della natura e sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche.

In materia traffico transfrontaliero illecito e a orma del Regolamento (CE) n. 1013/2006 ex articolo 24, comma 7, al fine di evitare la permanenza dei rifiuti, in ambito portuale e aeroportuale, per tutto il tempo utile alla conclusione del procedimento penale, gli stessi possono essere affidati, ai sensi dell’articolo 9, comma 3-septies del Decreto Legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012 n. 44, con provvedimento dell’autorità giudiziaria, al Consorzio che per competenza può prendersene carico a seconda della tipologia del rifiuto.

I Consorzi obbligatori, ove i rifiuti non possano essere conservati altrove a spese del proprietario e al fine di tutelare l’incolumità pubblica e della salute, procedono al trattamento degli stessi allo scopo di consentirne la vendita. A norma del successivo articolo 3-octies del citato decreto – legge n. 16/2012 i rifiuti in tal modo trattati sono affidati dall’A.G. per essere venduti ad un curatore che deve rispondere a requisiti specifici definiti nel decreto normativo posto all'esame del CdS.

Questi requisiti dovevano esere individuati già nel lontano 28 giugno 2012 dal mistero dell'ambiente.

Ci siamo. Lo schema di Decreto è arrivato al CdS che esprime parere favorevole (Numero 00047/2016 e data 13/01/2016) a che questi soggetti vengano riconosciuti - attraverso la previsione dell’unico requisito - dall’iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, categoria 8.

La Conferenza Stato-Regioni del 20 gennaio ha dato parere positivo sullo schema di D.P.C.M. previsto dal DL 133/2014 art. 35 (poi convertito con lo "Sblocca Italia" Legge 164/2014) relativo agli impianti di recupero della frazione organica da raccolta differenziata dei rifiuti urbani, da realizzarsi in seguito ad una ricognizione del fabbisogno residuo regionale (visto che spetta alle regioni dotarsi di un piano regionale utile a garantire trattamento e smaltimento dei propri rifiuti - compreso quelli organici - all'interno del territorio Corte di Giustizia dell'UE causa n. C-653/13).

Nello specifico "Parere su uno schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che recante “individuazione del fabbisogno residuo di impianti di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani raccolta in maniera differenziata”, predisposto ai sensi dell’art. 35, comma 2, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.

Nel parere relativo allo schema di DPCM si evidenzia che "il fatto di considerare gli impianti che trattano esclusivamente la frazione verde nella ricognizionedell'offerta complessiva esistente di tratamento della frazione organica rappresenta un errore in quanto tali impianti non sono idonei al trattamento dei rifiuti di origine alimentare (CER 200108)", ecco perchè la Coferenza propone di separare i due flussi al fine di avere un dato reale sul fabbisogno di trattamento.

 

Il collegato ambientale a questo punto è legge. La norma, che entrerà in vigore il 2 febbraio prossimo, contiene numerose novità ed alcune stramberie.  Tra le novità più importanti segnaliam ...

L’articolo 8 del decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, prevede l’adozione di un decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, recante la disciplina semplificata sulla gestione delle terre e rocce da scavo.

La medesima diposizione prevede, inoltre, che la proposta di regolamentazione sia sottoposta ad una fase di consultazione pubblica, per la durata di trenta giorni, e che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nei trenta giorni successivi alla conclusione della consultazione, pubblichi eventuali controdeduzioni alle osservazioni pervenute.

Il 19 novembre 2015 il Ministero dell’Ambiente ha avviato la consultazione pubblica sulla proposta di regolamentazione che si è conclusa il 19 dicembre.

La consultazione si è svolta in modalità telematica, mediante la pubblicazione di un questionario on-line sul portale del Ministero dell’ambiente, sul quale è stato creato un apposito link  per consentire agli interessati di prendere visione della proposta di regolamento e della relativa relazione illustrativa e di partecipare alla consultazione pubblica compilando un apposito questionario.

Sul sito del Ministero è stato chiarito che non sarebbero state considerate le osservazioni non pertinenti alle finalità della consultazione e non rispondenti alle domande formulate. È stato, altresì, preventivamente segnalato che le osservazioni trasmesse all’amministrazione non avrebbero obbligato la stessa a conformarsi alle proposte di modifica in esse contenute.

Il modulo on line ha previsto 23 domande a risposta multipla, con la possibilità di argomentare in forma sintetica le risposte.

Fonte: minambiente.it

Il 2 dicembre 2015 la Commissione europea ha presentato le misure per una "economia circolare" con  Piano d’azione europeo che comprende azioni, strategie e nuove proposte normative dal titolo "L'anello mancante - Un piano d'azione dell'UE per l'economia circolare". Il nuovo e ambizioso pacchetto di misure sull’economia circolare nasce per rafforzare la competitività, creare posti di lavoro e generare una crescita sostenibile (leggi il comunicato stampa). Obiettivo dell'Esecutivo è a fine mandato (31 ottobre 2019).

Oltre alla importante ed inedita revisione della direttiva quadro in materia di rifiuti (2008/98/Ce), la Commissione propone di intervenire sulle direttive di riferimento per le discariche (1999/31/Ce), gli imballaggi (94/62/Ce), i veicoli fuori uso (2000/53/Ce), le pile e gli accumulatori (2006/66/Ce) e i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, cosiddetti "Raee" (2012/19/Ue) e agli imballaggi

Per la nuova Direttiva rifiuti troviamo novità su i sottoprodotti, laddove viene imposto agli Stati membri di assicurare di definire chiaramente, quando una sostanza od oggetto rispetta i requisiti richiesti per essere considerato sottoprodotto, questa non possa essere qualificata come rifiuto; ancora modifiche delle definizioni che riguardano:
1) la nozione di "rifiuto organico", con la modifica del campo di applicazione della nozione a tutti i rifiuti diversi da quelli già elencati nella norma comprendendo rifiuti verdi e alimentari, purché in possesso di caratteristiche di biodegrabilità
2) la nozione di "preparazione per il riutilizzo", che individua i "prodotti" e i "componenti di prodotti" ma si restringe ai soli rifiuti raccolti da operatori autorizzati alla preparazione per il riutilizzo o nell'ambito di un sistema di deposito/rimborso.

Novità, sulla Direttiva quadro rifiuti, anche per le definizioni di: rifiuto urbano: rifiuti misti e rifiuti da raccolta differenziata prodotti dalle famiglie (rifiuti ingombranti e di giardinaggio compresi); rfiuti misti e rifiuti da raccolta differenziata prodotti da altre fonti che sono equivalenti per "natura, composizione e quantità" a quelli prodotti dalle famiglie; rifiuti da pulizia dei mercati, rifiuti da pulizia e spazzamento delle strade (compresa la raccolta dei cestini stradali), rifiuti da manutenzione di parchi e giardini  .. rifiuto non pericoloso, rifiuto da costruzione e demolizione, processo finale di riciclaggio, colmatazione intesa come operazione di recupero di rifiuti idonei che vengono utilizzati in aree sterrate o per scopi ingegneristici, nella progettazione dei giardini o nelle costruzioni, in sostituzione di altri materiali non rifiuti che altrimenti sarebbero stati utilizzati per tale scopo.

clicca qui per leggere la nuova proposta di direttiva sui rifiuti (testo in inglese)

clicca qui per le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

clicca qui per proposta di direttiva sui rifiuti da imballaggio che modifica 94/62/CE (testo in inglese)

(OtSa)

Da quanto si evince su una risposta del sottosegretario Velo ad un interrogazione alla Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici (stralcio in allegato), si passerà all'estensione del sistema a tutte le tipologie di rifiuti rendendolo obbligatorio per tutti i soggetti, oltre all’eliminazione degli strumenti realizzati ad hoc (blackbox) inoltre si rappresenta che nelle more dell’individuazionedi soluzioni per il rimborso è vigente la norma di legge secondo cui il contributo è dovuto a prescindere dall’effettiva fruizione del servizio e deve essere versato al momento dell’iscrizione. In tal senso infatti si è espressa la Commissione tributaria precisando che il contributo versato non può essere considerato il corrispettivo del servizio e quindi non può essere equiparato ad una tassa di cui chiedere il successivo rimborso in mancanza del servizio a cui si riferisce.

Pare che - il condizionale è d'obbligo - con un ritardo vergognoso, dopo il catasto nazionale dei traspostatori detenuto dall'Albo nazionale Gestori Ambientali, ci si appresti a definire e a mettere a disposizione del pubblico, anche nel nostro paese, un elenco nazionale ufficiale degli impianti di destinaazione dei rifiuti autorizzati in forma ORDINARIA (ex art. 208) ed in forma SEMPLIFICATA (ex. art. 214-216). Questo è quanto annunciato sul sito dell'ISPRA che individua nello stesso comunicato i dati attulmente inviati dalle Regioni al catasto nazionale.

Per le autorizzazioni ordinarie, l’articolo 208 il censitmento riporterà le seguenti informazioni:
a) ragione sociale;
b) sede legale dell'impresa autorizzata;
c) sede dell'imp ianto autorizzato;
d) attività di gestione autorizzata;
e) i rifiuti oggetto dell'attività di gestione;
f) quantità autorizzate;
g) scadenza dell'autorizzazione.

Per le procedure semplificate, l’articolo 214 individua i seguenti elementi identificativi delle imprese iscritti nei registri:
a) ragione sociale;
b) sede legale dell'impresa;
c) sede dell'impianto;
d) tipologia di rifiuti oggetto dell'attività di gestione;
e) relative quantità;
f) attività di gestione;
g) data di iscrizione nei registri di cui agli articoli 215, comma 3, e 216, comma 3

Ricordiamo che il portale identificato www.catasto-rifiuti.isprambiente.it ad oggi non è attivo ed i dati regionali presenti sul comunicato risultano in qualche modo poco attendibili rispetto alle realtà del settore, pertanto sperando che non sia l'enneismo annuncio, attendiamo la piena funzionalità dello strumento per verificare meglio l'attendibilità e l'efficacia.

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