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RIFIUTI / GIURISPRUDENZA

Compete al detentore del rifiuto dimostrare in concreto che, tra i due codici "a specchio", il rifiuto vada classificato come non pericoloso, previa caratterizzazione dello stesso; in mancanza, il rifiuto va classificato come pericoloso (art. 1, comma 6, Alleg. D). Deve, dunque, ritenersi immune da censure l'ordinanza impugnata, laddove, nel rispetto di tali criteri di classificazione, ha ritenuto che i rifiuti, peraltro provenienti dal circuito sanitario, in assenza di analisi (o comunque in presenza di analisi parziali e non esaustive), dovessero considerarsi pericolosi, e fosse dunque (dolosamente) arbitraria l'attribuzione di codici speculari non pericolosi.