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RIFIUTI / GIURISPRUDENZA

Il caso in esame non rientra affatto nella tipologia del 'non rifiuto' invocato dal ricorrente risultando piuttosto che: a) gli scarti in oggetto, ammassati nello scavo profondo 4 metri, non avrebbero potuto esser riutilizzati nello stesso od in altro processo produttivo; b) gli stessi si presentavano in stato di putrefazione, con emanazione di reflui maleodoranti. Dal che, la conclusione - corretta e qui non censurabile - per la quale si doveva ravvisare un deposito incontrollato di rifiuti, "in quanto, pur essendo stati gli scarti vegetali accatastati nello stesso luogo di produzione, la loro quantità e le modalità di conservazione (ammassati all'interno di uno scavo profondo circa 4 metri) erano tali da far ritenere che non si trattasse di mero deposito temporaneo finalizzato al successivo smaltimento"